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Violenza donne: Calipari, aderisco a No More!

La vicepresidente delle deputate e dei deputati democratici al Pdl: ora la ratifica della Convenzione di Istanbul

Violenza donne: Calipari, aderisco a No More!
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13 Ottobre 2012 - 17.11


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‘Roma, 12 ott – “Sono a fianco delle associazioni riunite nel coordinamento No More! Convenzione Nazionale contro la violenza maschile sulle donne – femminicidio che oggi si presenta presso la Casa internazionale della donna a Roma. Aderisco all”appello e mi impegno fin da ora, come ho fatto da sempre, perché le istituzioni compiano tutti quegli atti che confermino che tra le priorità dell”agenda politica c”è la protezione della vita e della libertà delle donne”. Così Rosa Villecco Calipari, vicepresidente delle deputate e dei deputati del Pd.

“Nei giorni scorsi, seppure con ritardo – continua – l”Italia ha firmato la Convenzione del Consiglio d”Europa (Istanbul 2011) sulla prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne e della violenza domestica. Ora, però è necessaria l”immediata ratifica come abbiamo chiesto, anche con la mia firma, noi del Partito Democratico con la proposta di legge della collega Federica Mogherini”. “Mi auguro e contribuirò perché questo succeda – aggiunge Calipari – che l”esecutivo possa confrontarsi con il Coordinamento per verificare l”efficacia e l”attuazione del Piano Nazionale contro la violenza varato nel 2011 e, nel caso, predisporne una revisione con il contributo di chi ogni giorno è a fianco delle donne. Sono convinta che nella settimana di mobilitazione del 25 novembre promossa da No More!, aperta al confronto con le istituzioni nazionali e locali, si faranno passi sui centri antiviolenza, sulla formazione di tutti i soggetti che lavorano con le vittime di violenza, su un”efficace e veritiera rilevazione, da parte dell”Istat, dei dati in materia di violenza sulle donne su tutto il territorio nazionale, sull”adozione nelle scuole e università di libri di testo che non veicolino pregiudizi di genere nel linguaggio e nei contenuti…”.”C”è tanto da fare – conclude – per questo c”è bisogno dell”impegno di tutte e tutti”.’

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