‘Roma, 29 nov – Ogni anno, nel mondo, 10 milioni di bambine sono costrette a sposarsi, una ogni tre secondi. Una su sette si sposerà prima dei 15 anni, alcune ad appena 5 anni e sono 150 milioni le bambine, sotto i 18 anni, vittime di stupro o altre forme di violenza sessuale. Sono le cifre spaventose rese note da Plan Italia, nel giorno in cui dall”Afghanistan giunge la notizia di un”adolescente sgozzata perche” aveva rifiutato di sposare un pretendente.
Per milioni di ragazze, anche solo raggiungere la pubertà può rappresentare il primo passo verso un matrimonio forzato. Troppo spesso sono allontanate dalla scuola, isolate dalle loro amiche e dai loro amici e costrette a sposarsi, ricorda la Ong. Il matrimonio precoce nega loro bisogni, diritti e la possibilità di realizzare le loro aspirazioni. Anche se il matrimonio precoce colpisce sia i ragazzi che le ragazze, queste ultime subiscono maggiori pressioni, legalmente e socialmente, e arrivano al matrimonio in età inferiore rispetto ai maschi. “Il contributo delle donne per lo sviluppo delle comunità è fondamentale ma affinché abbiano la possibilità di mettersi in gioco è importante che vengano garantite loro un”infanzia e un”istruzione – spiega Tiziana Fattori, Direttrice Nazionale di Plan Italia – Il primo passo è sensibilizzare sempre più famiglie sull”importanza, per le bambine, di accedere e portare a termine gli studi, fornendo loro informazioni e un aiuto concreto. E` necessario anche arrivare ai leader, politici e religiosi, per fare in modo che impongano e facciano rispettare un limite minimo di età per le nozze. Quello che ci sta più a cuore, poi, è lavorare al fianco delle bambine e delle ragazze garantendo loro tutto il supporto possibile, a scuola e all`interno della comunità. Ed è proprio nelle scuole che le prepariamo con corsi di educazione sulla salute riproduttiva per informarle sui rischi di matrimoni e gravidanze precoci”.
E tanto per cambiare, due questioni saltano all”occhio: la gravidanza e il parto, che sono le prime cause di morte per le adolescenti di età compresa tra 15 e i 19 anni (dati Unfpa, United Nations Population Fund, 2007). Già i primi mesi di gravidanza possono avere un impatto negativo sia sulla salute fisica sia mentale delle giovani donne, oltre a ripercussioni sulla salute del bambino e conseguenze sullo sviluppo della comunità nel suo insieme. Le giovani mogli e madri non sono istruite e non possono qualificarsi dal punto di vista professionale, e questo riduce la percentuale di lavoratrici qualificate nella comunità utili a portare avanti lo sviluppo socio-economico del Paese e contribuisce a perpetrare la disuguaglianza di genere soprattutto a livello giuridico nella società. “Il nostro Child Marriage Project ci ha permesso di imparare molto sul matrimonio precoce delle ragazze e sulle sue cause sociali – racconta Tiziana Fattori – Per la legge indonesiana, ad esempio, sia i ragazzi sia le ragazze fino all”età di 18 anni sono considerati bambini a meno che non siano sposati. Questo è il motivo per cui, ad esempio, la tradizione del Selarian obbliga una ragazza a sposare un uomo che la rapisce e la trattiene per una notte nella propria casa. In queste circostanze, è obbligata dalla famiglia e dalla società al matrimonio e nonostante ciò avvenga contro la sua volontà, non è protetta dalla legge. A contatto con le storie di tante ragazze costrette alle nozze in età molto giovane, abbiamo incoraggiato le nostre scuole ad essere più attive nella campagna contro i matrimoni precoci coinvolgendo le bambine stesse”. Per sostenere le bambine private dell`infanzia e di un`istruzione di qualità, Plan ha lanciato in Italia e nel mondo la campagna Because I am a Girl e ha sostenuto all`Onu l`importanza di istituire una Giornata Internazionale della Bambina, indetta a partire da quest`anno, l`11 ottobre.
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