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'Vent''anni di cui non vergognarci'

'1960-1980: nel romanzo biografico "C''erano anche i cani" Francesca Caminoli racconta una generazione, le sue passioni, l''utopia di un mondo migliore. Di [Marina Cosi]'

'Vent''anni di cui non vergognarci'
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7 Ottobre 2013 - 15.53


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Torna a Milano Francesca. E presenta, passata l”estate, l”ultima sua opera di scrittura che in sette capitoli biografici racconta le speranza ma anche le delusioni di una generazione di donne nel ventennio – l”unico ventennio di cui l”Italia non debba vergognarsi – che inizia con gli anni Sessanta e termina a ridosso degli arroganti anni Ottanta. Non è sola, nelle pagine di questa sorta di Come Eravamo, Francesca. L”accompagnano nelle sette tappe altrettanti “amici” affettuosi e comprensivi e scandiscono con lei e per noi il riso, il pianto, il lavoro, l”utopia e gli amori di una generazione, la nostra generazione. Il titolo lo spiega: “C”erano anche i cani”.

Premessa: Francesca Caminoli, al quinto libro edito con Jaka Book, è una collega. Una bravissima collega. La sua e le nostre vite si sono intrecciate negli anni Settanta, quando la fortezza del giornalismo maschile e maschilista venne scalata da donne “nuove”, laureate, che avevano preso sul serio lo slogan “il corpo è mio” e l”avevano declinato in “la vita è mia e mio sarà anche il futuro”. In politica, nel sindacato, nei gruppi femministi, sino alla sintesi delle tre passioni in quello che fu il Coordinamento delle Donne Giornaliste. A Milano dove, a differenza che nella capitale, lo spirito costruttivo della città ci indusse a intervenire, a sporcarci le mani, a rifiutare di protrarre troppo oltre il momento – pur inizialmente indispensabile per prendere coscienza di sé e trovare le nostre parole, nei gruppi di autocoscienza – della separatezza. Sino al grande convegno nazionale delle giornaliste, al Museo della Scienza…

Francesca ad un certo punto si trasferì col compagno ed il figlio a Lucca, dove ancora risiede, ma mantenne saldi legami con la “sua” città e con la propria storia. Anzi con la Storia. Perché tutti i romanzi li ha costruiti sui nostri tempi ovvero sulle loro macerie e speranze: Il giorno di Bajram, 1999, La neve di Ahmed, 2003, Viaggio in requiem, 2010 (il più privato e doloroso) e La guerra di Boubacar, 2011.

Ma veniamo a Divo, Baldo, Paco, Ciclone, Grigia, Bella e Pongo, cioè ai sette “amici” che in quest”ultimo, “C”erano anche i cani”, scandiscono le fasi della sua vita giovane, dall”adolescenza nella buona borghesia milanese (Francesca Caminoli era nata, a Lecco in verità, nel 1948) negli anni Sessanta sino all”impegno nei movimenti che in maniera crescente e tumultuosa riempirono, in stretta connessione fra loro, le biografie e le strade di una generazione e di una metropoli negli anni Settanta.

Cito, dalla sintesi di quarta di copertina: “Divo è con lei e i suoi fratelli in piazza del Duomo per uno spettacolo, Baldo nell’estate dei primi batticuori al lago, Paco a un tentativo di festa hippy al mare, Ciclone in un viaggio in Grecia, Grigia alle manifestazioni, Bella ai funerali di giovani antifascisti, Pongo alle riunioni femministe”.

Grazie Francesca. Siamo state fortunate, abbiamo attraversato i nostri anni felici credendo che un mondo migliore fosse non solo possibile, ma anche, al termine delle “lotte”, a portata di mano. Questo non ce lo porterà via nessuno.


“C”erano anche i cani”, di Francesca Caminoli. Jaka Book editore, collana Mondi letterari, giugno 2013; ISBN: 978-88-16-50275-8; formato 13×21; pagine 160; € 14,00.

Romanzi precedenti, sempre con Jaca Book: Il giorno di Bajram; La neve di Ahmed; Viaggio in requiem; La guerra di Boubacar.

Presentazione: Milano, ore 18,30 di mercoledì 23 ottobre 2012, Libreria JB (via Frua 11, accanto a piazza Piemonte.

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