Violenza contro le donne. Cpo-Fnsi: i media usino un linguaggio corretto | Giulia
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Violenza contro le donne. Cpo-Fnsi: i media usino un linguaggio corretto

Il fenomeno della violenza contro le donne, colpisce anche le giornaliste nell’esercizio delle proprie funzioni: attraverso molestie sul lavoro, cyber-bullismo e minacce on line.

Violenza contro le donne. Cpo-Fnsi: i media usino un linguaggio corretto
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25 Novembre 2015 - 17.14


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La violenza maschile contro le donne è una realtà che deve essere costantemente al

centro dell’attenzione dei media: lo chiede la Convenzione di Istanbul, come mezzo

per prevenire le violenze di genere e i femminicidi.

La Commissione Pari

Opportunità della Fnsi fa appello a tutte le giornaliste e ai giornalisti affinchè, nel

descrivere il fenomeno, si usi un linguaggio corretto, mettendo al bando categorie che

non aiutano a comprenderne la giusta valenza: le donne non vengono uccise per

“raptus”, “gelosia” o ”passione”, ma da uomini che non accettano la loro libertà e

autodeterminazione.

Al tempo stesso, il fenomeno della violenza contro le donne,

colpisce anche le giornaliste nell’esercizio delle proprie funzioni: attraverso molestie

sul lavoro, aggressioni di carattere sessista, cyber-bullismo e minacce on line. Un

fenomeno, quest’ultimo, che preoccupa particolarmente: secondo i dati della ricerca

della Internation Federation of Journalists, “Violence and harassment against women

in the news media”, oltre il 20% delle minacce contro le giornaliste nel mondo si

attua attraverso mail, facebook e twitter. Un fenomeno, assieme alle molestie sul

luogo di lavoro, che chiede il massimo di vigilanza e l’impegno del sindacato dei

giornalisti a far emergere e a contrastare questa realtà.</p

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