Addio cara Flavia Musciacco, collega Gi.U.LiA, femminista colta e discreta | Giulia
Top

Addio cara Flavia Musciacco, collega Gi.U.LiA, femminista colta e discreta

Flavia Musciacco, amica, collega di Gi.U.LiA Giornaliste fin dalla prim’ora, ci ha lasciato improvvisamente, lo scorso 16 maggio a 73 anni

Addio cara Flavia Musciacco, collega Gi.U.LiA, femminista colta e discreta
Preroll

Marilù Mastrogiovanni Modifica articolo

21 Maggio 2023 - 23.03


ATF

Flavia era giornalista attenta, capace, colta. Se un giornale è la voce corale di un ingegno collettivo, lei era le corde vocali di quella voce, lei era la cinghia di  trasmissione del motore, quella che teneva le redini e metteva in connessione i vari settori della produzione, mantenendo la visione d’insieme e custodendone la memoria. Con coraggio e determinazione ha affrontato una serie di problemi di salute. In tanti non lo sapevano, vedendola sempre sorridente, pronta all’ascolto, curata ed elegante.

Studi classici, laurea in Lettere moderne, ha insegnato italiano in varie scuole di Milano e provincia ma ha scelto di far nascere i suoi due figli, Mario e Cecilia, a Brindisi, la sua amata città natale, di cui però non ha ereditato lo spirito levantino. Pacata e dolce, ma determinata e coraggiosa, si trasferì a Lecce nel 1979, quando il marito Adolfo Maffei, già penna talentuosa e promettente dell’Ansa e de Il Giorno, fondò, con altri, il Quotidiano di Puglia, dove fu redattore capo centrale. Nella città barocca, con altre colleghe, è stata tra le principali teoriche del “gruppo Grifos, Gruppo ricerca formazione scuola”, della rete OPPI, un ente di formazione per formatori, centro di ricerca nazionale riconosciuto dal Ministero. Si occupava di metodologia didattica, interpretando la Scuola come sistema, con l’obiettivo di superare la metodica della trasmissione lineare in favore di un modello generativo dell’apprendimento, di stampo costruttivista. Questo implicava una modifica dei sistemi comunicativi, e in questo Flavia, a detta di colleghi e colleghe come Marcella Rizzo, era maestra: faceva ricerca sulle dinamiche relazionali e la teoria dei sistemi complessi, per un diverso approccio comunicativo alla trasmissione della conoscenza. Ispirandosi alla scuola di Palo Alto di Paul Watzlawick e Roberto Valera e del loro “albero della conoscenza”, faceva ricerca sulla leadership, sui modelli di circolazione della comunicazione e sull’esercizio del potere, anche verbale. Erano gli anni Novanta e il gruppo Grifos dal Salento tracciava la strada della didattica innovativa, per la quale Musciacco fu la prima a sperimentare i primi tentativi di costruzione di sistemi digitali e didattica on line. Studiava il nesso tra reti cognitive e l’aggancio dei saperi, ispirandosi alla filosofia Zen per cui niente viene fuori che non sia già nella nostra struttura mentale.

«In questo Flavia, anche per la sua professione di giornalista, era bravissima –  ricorda la collega formatrice Marcella Rizzo. Ha dato un grande contributo alla ricerca sulla teoria dei sistemi complessi e nella progettazione di nuovi strumenti e nuove pratiche per una didattica generativa. Noi insegnavamo ai docenti ad imparare. Edgar Morin? Il suo pane quotidiano». Ha formato dunque intere generazioni di professori, utilizzando tecniche multimediali, dal video ai fumetti, progettando e tenendo corsi, anche di giornalismo, nelle scuole di ogni ordine e grado.

Quando Adolfo Maffei, il compagno di tutta una vita, con cui ha condiviso la passione per i viaggi intercontinentali, ha fondato, dirigendolo, il settimanale Il Corsivo, Flavia, a pieno titolo co-fondatrice ed editor, ha curato l’archivio fotografico del giornale, la segreteria di redazione e le pagine culturali, progettando numeri speciali che hanno lasciato il segno. E anche lì, nella piccola e combattiva redazione de Il Corsivo, ha dato prova del suo talento di formatrice, rivelandosi poi giornalista dalla penna elegante, curata, mai banale, coltissima, esigente. Le collaboratrici e i collaboratori, inclusa la sottoscritta, allieva di Flavia e Adolfo, dai più giovani ai più autorevoli, sapevano che non c’era frase che non venisse soppesata dalla penna rossa della sua correzione di bozze, che era prima di tutto fact checking. Pronta alla discussione e al confronto e tenace nel mantenere le sue posizioni, era poi la prima a riconoscere la competenza altrui, facendo un passo indietro.

La sala da pranzo e il salotto della sua bella casa nel cuore del centro storico di Lecce, sono stati un’agorà sempre aperta, accogliente, multiculturale e multietnica, dove faceva sentire a proprio agio chiunque passasse da lì: maestra nell’arte della conversazione intelligente, accanita lettrice, amava l’archeologia e la letteratura.

Femminista convinta ma discreta, come attivista di Gi.U.LiA Giornaliste, ha continuato ad interessarsi della struttura del potere, anche verbale e dunque di linguaggio di genere. Ha contribuito a far crescere il Forum delle giornaliste del Mediterraneo, non solo dando ospitalità alle relatrici che sono passate per Lecce e Brindisi, ma contribuendo alla progettazione collettiva del programma annuale, con generosi contributi d’idee nella tessitura creativa dei panels. Gli obiettivi del Forum – creare ponti, abbattere muri, fare rete – erano sue corde innate: aveva la rara capacità di far stringere relazioni tra persone, anche distanti, metterle in connessione, innescare la scintilla. Era sincera, e se anche provava a mentire, per non ferire, si vedeva lontano un miglio.

Flavia Musciacco ha collaborato anche alle pagine culturali de Il Tacco d’Italia, ed è stata l’editor di tutte le pubblicazioni di Idea Dinamica editrice.

Per la cultura e il giornalismo salentino e pugliese Flavia è stata come l’Idume, il fiume carsico che scorre sotto la città, tanto fresco e trasparente quanto la città di sopra rovente e barocca. Silenzioso e invisibile, eppure vitale, per tutti, ti accorgi dell’Idume solo quando arriva al mare e capisci che la forgia del genius loci di quel territorio, è stata anche merito suo.

Native

Articoli correlati