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Il testo contro le donne che il prete di Lerici ha affisso sulle porte della Chiesa nel giorno di Natale, lo avevamo visto anche noi, nei giorni scorsi, sul sito di Pontifex: e avevamo deciso di non commentarlo. Un sito screditato, intollerante e spesso intollerabile. Solo negli ultimi giorni – dopo la sparata contro le donne che “provocano” i femminicidi – ha ancora attaccato la legge 194 (approfittando del Natale) e ha dato solidarietà al carabiniere che ha minacciato due donne alla stazione di Acilia per un bacio.
Ora, però, la decisione del prete di Lerici va ben oltre.
E non importa essere cattoliche o di altri credi, o laiche, per sentirsi profondamente offese. E le donne laiche quanto le cattoliche hanno il diritto/dovere di ribellarsi e denunciare questi episodi, che ci riportano indietro nei secoli, alla caccia alle streghe: donne mai vittime, ma sempre colpevoli.
E”, una volta di più, un problema culturale: da un lato i rigurgiti di un oscurantismo che non è stato vinto dalla modernità, dall”altra la necessità sempre più impellente di portare nella società la voce delle donne, nell”insegnamento come nella politica, nella gestione della cosa pubblica come ai vertici delle aziende.
E” l”unica via, quella maestra, perché i tanti “don Piero da Lerici” – che non si annidano solo nella religione – non trovino terreno fertile per annientare i diritti conquistati a caro prezzo.
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