Un Manifesto, contro ogni forma di discriminazione e violenza sulle donne, un impegno ad eliminare ogni radice culturale fonte di disparità. Il 25 novembre a Venezia, la presentazione. Ideato dal sindacato Giornalisti Veneto insieme alle Cpo della Fnsi e dell’Usigrai e a GiULiA, il decalogo non vuole essere certo un’ennesima Carta dei doveri, ma piuttosto un appello a chi svolge la nostra professione e a chiunque abbia voglia di diventare soggetto attivo della comunicazione, per contribuire alla cancellazione degli stereotipi e dei pregiudizi che sono il principale motore della “sottovalutazione o della negazione della diseguaglianza tra uomini e donne”. Come giornaliste siamo tenute al “rispetto della sostanziale verità dei fatti” e per questo, nel Manifesto, si sottolinea l’importanza della formazione obbligatoria e del linguaggio nella cronaca di un femminicidio o di una qualunque forma di sopraffazione. Descrizioni morbose, dettagli superflui, infatti, violano norme deontologiche già esistenti.
Il Manifesto, insomma, vuole essere una raccomandazione a non trasformare l’informazione in sensazionalismo e il diritto di cronaca in abuso.
Qui il manifesto a cui possono aderire tutti i giornalisti