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Ellen, Leyman, Tawakkul: tre Nobel per la Pace

Johnson-Sirleaf, Gbowee e Karman ritirano a Oslo il riconoscimento a loro assegnato per il ruolo avuto nella risoluzione dei conflitti nel mondo.

Ellen, Leyman, Tawakkul: tre Nobel per la Pace
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11 Dicembre 2011 - 12.04


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La presidente della Liberia Ellen Johnson-Sirleaf, la sua connazionale Leymah Gbowee e l”attivista yemenita Tawakkul Karman hanno dimostrato “volonta” di agire”. A sottolinearlo, nel corso della cerimonia di consegna del Premio Nobel per la pace 2011 e” stato ieri Thorbjorn Jagland, capo del Comitato Nobel norvegese.

In particolare Tawakkul Karman, 32 anni, tre figli a carico, presidente del movimento “Donne giornaliste senza catene”, è il simbolo delle giovani generazioni che si oppongono al regime di Ali Abdullah Saleh.

“Nelle guerre moderne, la maggior parte delle vittime e” costituita spesso da civili e molti di loro sono donne e bambini”, ha aggiunto, ricordando come lo stupro sia diventato “parte delle tattiche di guerra” e come le donne siano spesso escluse dai colloqui di pace. Ma le tre personalita” insignite, ha proseguito, rappresentano una tendenza positiva. Le donne “non sono solo vittime. Alcune agiscono”.

Jagland ha ricordato gli sforzi messi in atto da Johnson-Sirleaf e Gbowee per porre fine al conflitto civile di 14 anni in Liberia e come la Karman abbia fatto campagna contro il presidente dello Yemen, Ali Abdullah Saleh e a favore della democrazia, dei diritti delle donne e della tolleranza.

“La primavera araba, ricca di promesse, diventera” un nuovo inverno se le donne ne verranno escluse”, ha avvertito infine Jagland, parlando alla presenza delle tre insignite. Diversamente da quanto accaduto lo scorso anno, quando la sedia del vincitore del Nobel per la Pace, l”attivista cinese Liu Xiaobo, tuttora in carcere in Cina, e” rimasta vuota.

Il comitato Nobel aveva annunciato il 7 ottobre scorso che il prestigioso premio sarebbe andato alle tre donne “per la loro lotta non violenta in favore della sicurezza delle donne e dei loro diritti a partecipare al processo di pace”.(AdnKronos)

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