'Siena: 30 donne cacciate dalla contrada dell''Oca, volevano il diritto al voto' | Giulia
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'Siena: 30 donne cacciate dalla contrada dell''Oca, volevano il diritto al voto'

'Le "colpevoli" non potranno più mettere piede, né partecipare a battesimi e cene nella contrada di Gianna Nannini. L''accusa: non dovevano portare il caso in tribunale '

'Siena: 30 donne cacciate dalla contrada dell''Oca, volevano il diritto al voto'
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27 Dicembre 2011 - 19.30


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‘Siena, 26 dic – Della serie: le discriminzaioni non finiscono mai, ecco questa notizia da Siena, addirittura dalla contrada dell”Oca, quella della rock star Gianna Nannini, per intenderci. La notizia è questa: nella plurititolata contrada di cui sopra, i vertici (immaginiamo molti uomini) hanno sospeso per sempre trenta donne che hanno fatto ricorso alla giustizia ordinaria per far estendere il diritto di voto a tutte le contradaiole dell”Oca, anziche” rivolgersi agli organi interni. Le trenta donne hanno firmato il secondo ricorso in tribunale per ottenere il diritto di elettorato attivo e passivo, rimasto finora sempre negato alle donne, nelle assemblee dell”Oca: un atteggiamento che ha fatto impuntare i vertici della contrada fino a decidere per la sospensione a tempo indeterminato.
””Questa decisione serva per capire che tutto cio” che riguarda le contrade deve risolversi al loro interno – ha spiegato Antonio Degortes, figlio del popolare fantino ”Aceto” e vicario alle pubbliche relazioni della contrada -. Se la prima volta abbiamo considerato giustificabile che queste signore si rivolgessero al tribunale, la seconda no””. ””Tutte erano coscienti perfettamente che questo sarebbe stato il risultato finale – aggiunge Degortes – non e” una minaccia contro di loro ma una tutela per il futuro, affinche” le discussioni avvengano dentro le contrade e non nei tribunali””.
La decisione dell”assemblea dell”Oca di allargare anche alle donne l”elettorato attivo e passivo e” arrivata a inizio dicembre, dopo un dibattito di tre anni: nel 2008 le contradaiole erano uscite ampiamente sconfitte da un referendum interno; nel 2010 il giudice aveva respinto una loro richiesta, spiegando che un gruppo ristretto non poteva chiedere il diritto di voto per tutte le donne della contrada, comprese quelle che non avevano fatto ricorso in tribunale. Allora le 30 hanno presentato un secondo ricorso prima che il cambiamento epocale arrivasse dall”interno. Cosi” la sospensione e” scattata lo stesso e ora nessuna delle 30 ”sospese” ha voglia di parlare. Bocche cucite, quindi, tranne Degortes: ””Il segnale c”e” stato due anni fa, quando la contrada disse che si sarebbe adoperata per estendere la partecipazione delle donne. Ma invece di dare fiducia alla dirigenza dell”Oca hanno portato la questione in tribunale””. ‘

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