Vietare la pubblicità alla chirurgia plastica? | Giulia
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Vietare la pubblicità alla chirurgia plastica?

'Vengono richieste nuove regole per mettere ordine al far west del mercato britannico della bellezza ottenuta con l''aiuto del bisturi. Stop ai buoni regalo e ai due per uno...'

Vietare la pubblicità alla chirurgia plastica?
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Redazione Modifica articolo

29 Gennaio 2012 - 18.35


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Vietare la

pubblicità dei “ritocchi” in tv e sulla stampa, e condurre controlli

annuali sui chirurghi plastici. A chiederlo è la British Association

of Aesthetic Plastic Surgeons (Baaps), che dopo lo scandalo Pip punta

su nuove regole per mettere ordine al far west del mercato britannico

della bellezza ottenuta con l”aiuto del bisturi.

Sir Bruce Keogh, national medical director for the NHS

Commissioning Board Authority, sta guidando una revisione governativa

sul settore, dopo la vicenda delle protesi con silicone scadente che

ha coinvolto nel Paese oltre 40.000 donne.
Secondo Keogh, in questo

settore si potrebbe introdurre uno schema assicurativo simile a quello

dell”industria dei viaggi. Il governo sta considerando, inoltre,

l”introduzione di un registro delle protesi per “tracciare” ogni

operazione a scopo estetico.

Per l”associazione Baaps la chirurgia

plastica è una procedura medica che non dovrebbe essere

pubblicizzata, proprio come accade per i farmaci da prescrizione.

“Negli ultimi dieci anni la Baaps

– sottolinea il presidente Fazel Fatah alla Bbc online – ha lavorato

per formare il pubblico sugli esempi di marketing aggressivo che non

solo banalizzano la chirurgia, ma mettono in pericolo il paziente”.

Ormai però, ammette Fatah, la situazione “è sfuggita di mano:

in nessun”altra area della chirurgia troverai dei buoni per regali di

Natale, e offerte due per uno. La misura è colma, ed è tempo di

cambiare”.

La stessa industria del settore sottolinea come il tipo di

pubblicità utilizzata per i ritocchi “sia arrivata a un livello

inappropriato”, come spiega Sally Taber dell”Independent Healthcare

Advisory Services. “Non sono d”accordo, però, su una messa al bando

totale – conclude – La pubblicità dovrebbe essere onesta ed etica,

nell”interesse di tutti”.
Nel frattempo, per fronteggiare lo scandalo

delle Pip, il governo ha stabilito che le protesi francesi impiantate

dal servizio sanitario nazionale possono essere sostituite

gratuitamente. Lo stesso non vale per quelle applicate privatamente

(il 95% del totale).

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