‘Vicenza, 12 set – A Vicenza e” in corso una raccolta firme: le ostetriche dell”ospedale San Bortolo sono in rivolta perche” ritengono indispensabile rendere gratuito il parto indolore. Oggi invece l”epidurale presso quel noscomio risulta a pagamento: ci vogliono ben mille euro per mettere fine al dolore. Cristina Balbi siede in consiglio comunale a Vicenza ed e” delegata alle Pari opportunita” e sottolinea che “E” evidente che un”anestesia a pagamento costringe chi non puo” permettersela a rivolgersi ad altri ospedali fuori citta” e questo non e” corretto. Inoltre la scelta di un ospedale lontano comporta evidenti disagi anche per chi sostiene la partoriente””.
Nelle localita” vicine, infatti, come Thiene e Bassano, l”anestesia non ha un costo aggiuntivo come evidenzia Costantino Toniolo, presidente della Prima Commissione in Consiglio regionale del Veneto: “Sono – spiega – dalla parte delle ostetriche dell”ospedale di Vicenza. Non e” giusto che una puerpera che intende dare alla luce suo figlio senza provare dolore a Vicenza debba pagare mille euro, mentre in altri ospedali della provincia, ma in altra Ulss, la partoanalgesia e” gratuita. Si tratta di una battaglia di civilta” perche” nel 21esimo secolo e” un diritto per la donna dare alla luce una bambina o un bambino senza provare dolore”. “Se – continua il consigliere regionale – il problema e” meramente economico, come viene indicato dai responsabili dell”ULSS vicentina, lo risolveremo a monte: mi impegno a proporre alle mie colleghe e ai miei colleghi consiglieri di inserire in assestamento di bilancio o nella prossima Finanziaria regionale un finanziamento specifico che preveda la copertura dei costi in modo da rendere la pratica gratuita anche al San Bortolo. Intanto raccogliero” notizie piu” approfondite sulla situazione regionale all”assessorato alla sanita” di palazzo Balbi”.
(Nell”immagine di copertina, uno dei quadri più spettacolari della Tate Gallery di Londra: il dipinto misterioso e naïve chiamato The Cholmondeley Ladies, che si ritiene risalga all”inizio del diciassettesimo secolo. L”autore è sconosciuto ma un”iscrizione (probabilmente aggiunta posteriormente) in basso a sinistra recita: “Due Gentildonne della stirpe Cholmondeley, nate lo stesso giorno, sposatesi lo stesso giorno, che hanno dato alla luce lo stesso giorno” (“Two ladies of the Cholmondeley Family/ Who were born on the same day/ Married on the same day/ And brought to bed (gave birth) on the same day”).
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