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Ok del governo a parità nei Cda pubblici

'Equilibrio di genere: un passo avanti. La ministra Fornero auspica che sia d''esempio per la politica. Ma che fine hanno fatto le sanzioni per chi non rispetta la legge?'

Ok del governo a parità nei Cda pubblici
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3 Agosto 2012 - 21.36


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Il Consiglio dei ministri ha approvato “lo schema di regolamento con i termini e le modalità di attuazione della disciplina sulla parità di accesso agli organi di amministrazione e di controllo delle società pubbliche costituite in Italia (vedi legge n. 120 del 2011)”. Lo annuncia il comunicato di palazzo Chigi sulla riunione di oggi del Consiglio dei ministri. “Le nuove regole -come spiega palazzo Chigi- consentono alle singole società a controllo pubblico di modificare i propri statuti per assicurare l”equilibrio tra i generi. L”equilibrio si considera raggiunto quando il genere meno rappresentato all”interno dell”organo amministrativo o di controllo ottiene almeno un terzo dei componenti eletti”. Lo schema di regolamento approvato dal Cdm “verrà sottoposto al parere del Consiglio di Stato prima dell”approvazione definitiva da parte del Consiglio”, mentre “il monitoraggio e la vigilanza sull”attuazione del regolamento è affidata alla presidenza del Consiglio-ministro delegato per le Pari opportunità. A tal fine è stabilito un obbligo per le società di comunicare alla presidenza del Consiglio-ministro delegato per le Pari opportunita” la composizione degli organi sociali e le eventuali variazioni in corso di mandato”. “Inoltre, per garantire un controllo ”diffuso”, a chiunque vi abbia interesse è data la possibilità di segnalare situazioni non conformi alle nuove norme. Qualora, a seguito di diffida formale, la società non ripristini tempestivamente l”equità tra i generi, la sanzione e” la decadenza della carica”.

Nella nota del Cdm, tra l”altro, si ricorda che “in base ai dati Eurostat del 2012, in Italia l”occupazione delle donne tra i 25 e i 54 anni è pari al 63,9%, circa 12 punti percentuali in meno rispetto alla media dell”Ue a 27. Anche i dati diffusi da Istat e Censis sulla presenza di donne nei consigli di amministrazione fotografano una realtà preoccupante: nel 2011 appena il 7% del totale dei componenti dei Cda delle società quotate contava una presenza femminile”.

“Auspico che una decisione come quella di oggi possa essere anche di esempio per la politica e non si debba, con rammarico, registrare l”assenza di candidature femminili come pare essere il caso delle prossime elezioni in Sicilia”. L”auspicio è del ministro del Lavoro, Elsa Fornero, che commenta così l”approvazione del decreto sulle “quote rosa” nei consigli di amministrazione delle società detenute da soggetti pubblici.

“La previsione di quote è un passaggio significativo, ancorché obbligato, per consentire l”effettiva partecipazione delle donne a momenti decisionali di così rilevanti attori economici, rimuovendo pregiudizi e conservatorismi anacronistici”, aggiunge, considerando il decreto “un”altra importante tappa nel cammino verso l”affermazione di una nuova cultura della parità di genere”.

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