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L'85% delle giornaliste ammette d'aver subito molestie

Non ci stupiscono gli esiti di una rilevazione scientifica effettuata per conto della Commissione pari opportunità della Fnsi

L'85% delle giornaliste ammette d'aver subito molestie
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7 Aprile 2019 - 21.41


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Non c’è ambito, professione, età in cui l’esercizio del potere maschile sia sospeso. Nella presa dei posti di vertice, nell’attribuirsi retribuzioni più alte, ma anche e continuamente nel rapporto col corpo delle colleghe: battute, allusioni, profferte, volgarità, ricatti, toccamenti, sino ad aggressioni e violenze. Perché mai il giornalismo dovrebbe esserne esente? Difatti. Dunque non ci stupiscono gli esiti di una rilevazione scientifica effettuata per conto della Commissione pari opportunità del sindacato, in cui ben l’85% delle giornaliste ammette d’aver subito molestie. Sul lavoro: il che significa non soltanto da parte dei colleghi, nelle redazioni di quotidiani e di radio televisioni – dove la ricerca era circoscritta -, ma anche da parte di alcuni intervistati. 

L’indagine, anonima ed i cui criteri hanno avuto l’avallo scientifico della statistica Linda Laura Sabbadini, ha visto accanto alla Fnsi tutti gli organismi di categoria ed è stata presentata a Roma venerdì 5 aprile con il segretario federale Raffaele Lorusso ed i rappresentanti di Ordine, Inpgi, Casagit, Usigrai, la vicesegretaria aggiunta Anna Del Freo e con le due coordinatrici della Cpo – passata e presente: Alessandra Mancuso e Mimma Caligaris – e la presidente di GiULiA, Marina Cosi. Ecco la sintesi, che include anche l’ottima e folgorante risposta Cpo alla grossolana provocazione di Roberto Calderoli, senatore della nostra stessa Repubblica.

Ed ecco un po’ di rassegna stampa:
Ansa
La Repubblica
Avvenire
La Stampa
Il Fatto Quotidiano
Il Corriere della Sera
La 27ora

Di seguito l’indagine sulle molestie sessuali nel mondo dei media

La realtà delle molestie sessuali subite dalle giornaliste è pervasiva: è quanto emerge dalla prima indagine sperimentale condotta in Italia per illuminare un fenomeno che resta in gran parte sommerso. Una rilevazione che rappresenta un primo passo verso approfondimenti e monitoraggi successivi che ha dato voce a più di 1000 giornaliste che hanno risposto via web.

 

L”85% delle intervistate dichiara di averle subite, in una qualche forma, nel corso della vita lavorativa nell’ambito dei media; il 66,3% afferma di averle subite negli ultimi cinque anni, mentre il dato sulle molestie subite negli ultimi 12 mesi, il 42,2%, indica che quella delle molestie è una realtà del quotidiano delle giornaliste nell’esercizio della professione.

 

L’indagine, effettuata con questionari anonimi, è stata promossa dalla Fnsi tramite la sua Commissione pari opportunità, con la consulenza scientifica della statistica Linda Laura Sabbadini. L’iniziativa è stata avviata in collaborazione con Casagit, Inpgi, Usigrai e ha i patrocini dell’Ordine dei Giornalisti e di Agcom.  Su 2775 questionari inviati, sulla base dell’indirizzario Medias, a giornaliste dipendenti dei media (esclusi i periodici), hanno risposto 1132 pari al 42% del totale. La rilevazione è stata condotta da Kairos Ricerche. I risultati sono orientativi, vanno presi con cautela, identificano una situazione di forte disagio tra le donne

 

Tipologia delle molestie. Battute verbali e sguardi che provocano disagio è la forma di molestia più diffusa: l’80,7% nel corso della vita; il 59,3% negli ultimi 5 anni e il 38,3% negli ultimi 12 mesi. 

Si tratta di battute e commenti a sfondo sessuale, sguardi inopportuni o lascivi, domande inopportune e invadenti sulla vita privata o sull’aspetto fisico che provocano disagio, infastidiscono, offendono. Il 43,6% dichiara di avere ricevuto insulti e offese in quanto donna e il 41,6% di essersi sentita svalutata nel lavoro in quanto donna.

 

Desta preoccupazione, in particolare, il dato sui ricatti sessuali sul lavoro. Il 19,3% dichiara di essere stata sottoposta a richieste di prestazioni sessuali mentre cercava lavoro (2,4% negli ultimi 5 anni; 0,9% nell’ultimo anno) e il 13,8% per progredire nella carriera (2,7% negli ultimi 5 anni; 0,9% nell’ultimo anno). 

 

Rilevante anche il dato sulle molestie fisiche e sessuali. Il 34,9% afferma di averle subite (13,7% negli ultimi 5 anni; il 5,9% nell’ultimo anno): sono state abbracciate, baciate, toccate, o messe alle strette contro la loro volontà in modo che ha provocato disagio.

 

La gamma delle molestie sessuali subite è ampia: inviti a uscire insistenti (33,8%), avances ripetute e inopportune anche per email, social network, sms (18,2%), invio di immagini o regali con esplicito riferimento sessuale (11,9%), essere seguite o controllate (11,2%), telefonate oscene e messaggi lasciati in segreteria telefonica (9,2%), gesti osceni o esibizione di parti del corpo (6%), commenti sessuali per email, social network o sms (19,6%).

 

E ci sono anche minacce: di condividere (o ha condiviso) video o immagini intime e private contro la volontà dell’interessata (1,4%), di violenza sessuale (1,9%) o di altro tipo di violenza (11,7%). Fino alla tentata violenza sessuale (l’8%) e alla  violenza sessuale (2,9%) mentre si cercava lavoro o si svolgeva l’attività lavorativa.

 

Nel 16,7% dei casi le molestie subite si riferiscono allo stesso autore mentre nell’83,3% ad autori e situazioni diverse.

 

Le molestie sono state subite nell’89,5% dei casi mentre si lavorava: per il 72,3% come dipendente a tempo indeterminato.

 

Quanto alla durata, si è trattato di un singolo episodio nel 46% delle molestie subite negli ultimi 12 mesi, mentre nell’8,8% dei casi si è protratta oltre un anno e nel 13,4% dei casi due anni o più.

 

Più del 50%  avviene entro i 35 anni ma le molestie colpiscono ad ogni età: la fascia di età più esposta, è tra i 27 e i 30 anni (21,1%).

 

Un altro dato che fa riflettere è il luogo in cui sono avvenute: per lo più nelle redazioni. Il fatto che IL 35% dichiara di averle subite in mezzo ad altri colleghi, indica che c’è un clima diffuso di “accettazione” o scarsa consapevolezza della gravità delle molestie, siano anche solo battute che mettono a disagio chi ne è oggetto.  Nel 22,7% dei casi avviene in redazione ma in una stanza chiusa mentre il  26% all’esterno.

 

Autori delle molestie. Nel 98,6% dei casi a molestare è l’uomo, mentre è una donna nell’1,4% dei casi. Si tratta per lo più di superiori diretti (26,9%), colleghi con maggiore anzianità (16,7%), direttori e vicedirettori (14,8%), superiori non diretti (11,3%), contatti di lavoro esterni alla redazione (10,3%), colleghi parigrado (6,8%). Quasi la metà ha più di 46 anni.

 

 Nel 68,8% dei casi nessuno ha assistito alla molestie. Nel restante 31,2% le molestie si sono svolte di fronte a testimoni: da 1 persona (9,7%) a 10 persone (6,6%). E si trattava di colleghi pari grado nel 47,2% dei casi, colleghi con maggiore anzianità nel 32,3%.

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