Il Movimento “2votimegliodi1” ha scritto a tutti i candidati presidenti della Puglia (sette) e a tutti i segretari dei partiti, dei movimenti e delle liste civiche collegate, per ricordare – e spiegare – il decreto governativo che obbliga la Puglia alle prossime elezioni regionali a rispettare la doppia preferenza di genere.
Un appello al senso di responsabilità della politica, perché non ci siano “sorprese” anche dopo lo smacco che il Consiglio regionale ha già dovuto subire, scavalcato da una legge nazionale per sopperire alle sue mancate decisioni.
Ecco il testo dell’appello:
“Come è noto, il Governo ha di recente approvato un decreto – in vigore già dal voto del prossimo settembre per il rinnovo dell’assise regionale – che introduce il sistema della doppia preferenza di genere. Vale a dire che nella prossima tornata elettorale i cittadini-elettori avranno la facoltà di votare per un candidato uomo e per una candidata donna sulla medesima scheda elettorale.
Tale risultato rispecchia alcuni principi costituzionali che incentivano la parità di genere tradotti anche in una legge statale, la n. 20/2016, che viene declinata rispettando l’autonomia legislativa delle regioni che si sono date meccanismi elettorali differenti.
Per la Puglia, in particolare, la legge prevede all’art.1 che “qualora la legge elettorale (regionale n.d.r.) preveda l’espressione di preferenze, in ciascuna lista i candidati siano presenti in modo tale che quelli dello stesso sesso non eccedano il 60 per cento del totale e sia consentita l’espressione di almeno due preferenze, di cui una riservata a un candidato di sesso diverso, pena l’annullamento delle preferenze successive alla prima”.
In osservanza di tale chiara indicazione, si fa appello al senso di responsabilità dei candidati presidenti di Regione – in qualità di capi politici delle coalizioni – e dei segretari di partito affinchè l’applicazione della doppia preferenza nella proporzione del 40/60 uomo/donna nella composizione delle liste trovi un riscontro compiuto, in relazione anche alla composizione della società pugliese formata dal 51,4% di donne secondo il censimento 2019.
Certe che il riconoscimento dell’empowerment delle donne sia principio fondante della prossima campagna elettorale, ricordiamo che il mancato rispetto di tali soglie nella composizione delle liste scopre il fianco a rischi di impugnazione e di esclusione delle liste inadempienti dalla prossima consultazione elettorale, anche a risultato consolidato”.