Rassegna sui generis: la settimana di notizie sulle donne (1 marzo-7 marzo) | Giulia
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Rassegna sui generis: la settimana di notizie sulle donne (1 marzo-7 marzo)

Una settimana di notizie sui nostri media: come e quanto si parla di donne? E quante sono le donne a scrivere del mondo. GiULiA prosegue con il suo "osservatorio" sui giornali, in ottica di genere. [di Barbara Consarino]

Rassegna sui generis: la settimana di notizie sulle donne (1 marzo-7 marzo)
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Barbara Consarino Modifica articolo

8 Marzo 2021 - 10.29


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Settimana dall’1 al 7 marzoIl Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa, Il Giornale, Il Messaggero, Il Sole 24 ore, Domani, Il Fatto quotidiano, Avvenire, più uno sguardo sul web

Nella settimana 663 uomini in prima pagina, le donne 234.

I commenti, gli editoriali e le analisi: 128 uomini e 41 donne.

Le interviste 134 agli uomini e 62 alle donne.

Alla vigilia dell’ennesimo prolungamento della detenzione di Patrick Zaki, il Fatto quotidiano ha sentito la street artist romana Laika, la nostra Bansky di cui non si conosce l’identità, autrice, fra l’altro, di quel murale che rappresenta Giulio Regeni e Patrick abbracciati. Sulla Repubblica del 6 marzo, due pagine domanda e risposta ad Antonella Polimeni, rettrice della Sapienza che parla con Simonetta Fiori del potere al femminile e di come aiutare e orientare fin dalle scuole medie le ragazze a scegliere le discipline Stem, mentre sul Sole 24 ore del 7 marzo, nel supplemento domenicale, quasi interamente dedicato alle donne in occasione dell’8 marzo, Nicoletta Polla Mattiott ha un lungo colloquio con la ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa, mentre Lucia Aleotti imprenditrice e azionista del colosso farmaceutico Menarini su Repubblica del 7 marzo, si dice pronta con altri big del settore ad affrontare la produzione di vaccini nei tempi e nei giusti modi.

 

Spoon river Le donne dell’associazione “Forti guerriere” di Napoli protestano davanti al palazzo di giustizia per ricordare Fortuna Bellisario, 36 anni, vittima di femminicidio nel 2019, il marito l’aveva ammazzata di botte. Condannato a 10 anni, l’uomo è stato scarcerato la scorsa settimana. Per il giudice che ha deciso la misura, l’uomo non è più socialmente pericoloso. Certo, il suo problema era solo ammazzare quella donna, quindi potrà tornare nella casa dove avevano vissuto insieme.

Dall’inizio dell’anno sono state uccise tredici donne, sempre nell’ambito delle mura domestiche. Una di loro, Clara Ceccarelli, 69 anni, commerciante genovese, si è addirittura pagata il funerale in anticipo, sapendo che prima o poi l’ex l’avrebbe eliminata e così è stato. Ma la sua morte ha fatto talmente impressione che 25 donne, in questi giorni, si sono rivolte ai centri antiviolenza del capoluogo ligure, come ci informa Avvenire del 5 marzo.

Poi c’è pure un marito seccato di dover pagare alla ex moglie stipendi arretrati e contributi mai versati. Così ha assoldato un killer per ucciderla. Claudio Nanni, il coniuge mandante e Pierluigi Barbieri il presunto esecutore materiale dell’omicidio di Ilenia Fabbri, 46 anni, sono stati arrestati a poche settimane dall’omicidio. Lo leggiamo sui giornali del 4 marzo, forse con troppi particolari sulla testimone principale. La ragazza ora vive sotto scorta.

Delitti imperfetti Otto minuti di fiamme altissime, due donne rimaste intrappolate nella villetta di una di loro ridotta in cenere. Sembrava un incidente la morte di Franca Fava, 67 anni, e della sua amica e badante Fiorella Sandre, di 74, prigioniere in casa quella notte del 10 giugno 2020 a Castagnole di Paese, provincia di Treviso. Ma il fuoco ha raccontato un’altra storia agli inquirenti che hanno arrestato in questi giorni Sergio Miglioranza, 69 anni, marito di Franca. Secondo le accuse avrebbe incendiato l’abitazione per riscuotere 950 mila euro di assicurazione. A suo carico molti indizi, ma lui nega tutto.

Domani del 5 marzo annuncia la decisione europea di varare una nuova legge che protegga le donne dai maltrattamenti domestici, necessaria, secondo Ursula von der Leyen, soprattutto con la pandemia e l’isolamento a casa.  I dati fanno paura.

Cattive notizie L’Afghanistan non è un paese per donne e lo sappiamo, ma se sei giornalista è pure peggio: qui hanno trovato la morte in questi giorni tre ragazze appena ventenni, uccise in due distinti attentati a est di Kabul. Lavoravano per la radio e televisione locale Enkasse, col compito di doppiare i programmi stranieri. Una colpa imperdonabile per Mursal Waheedi, Saadia Sadat, Shahnaz Raufu.

Neppure l’Arabia Saudita è un paese per donne, malgrado le operazioni di marketing applicate alla possibilità di poter guidare l’auto che hanno contribuito alla narrazione del Paese come esempio di democrazia: Internazionale riprende un servizio da Newlines Magazine Usa: racconta i sistemi di costrizione che tengono insieme il regime di Mohammed bin Salman, comprese le “case di correzione” per donne che non si adeguano o che si ribellano ai loro tutori, padri, mariti, persino figli. Un reportage denso di testimonianze di ragazze che, fra mille insidie, sono riuscite a fuggire all’estero. Tutt’altro che un Rinascimento, come leggiamo anche su Domani di sabato 6 marzo, con Mattia Ferraresi che intervista a tutta pagina Hatice Cengiz, la compagna del giornalista saudita Jamal Khashoggi, particolarmente critico nei confronti della dinastia reale, mai uscito vivo dal consolato del suo Paese a Istanbul dove, il 2 ottobre 2018, si era recato per chiedere alcuni documenti necessari al matrimonio. Ma se non dovesse bastare la testimonianza della fidanzata, basterebbe documentarsi sulle tante inchieste internazionali, giunte alle medesime conclusioni.

Myanmar Continua la rivolta delle pentole e dei giovani totalmente disarmati in piazza contro i militari che hanno riportato il terrore dopo la breve parentesi della Lega democratica di Aung San Suu Kyi. Tante ragazze in piazza e pochi giorni fa i poliziotti sparando sulla folla hanno ucciso Kyal Sin, 19 anni, una delle protagoniste delle proteste. Ma il regime sta facendo decine di morti e le minacce ai dimostranti corrono anche sui social come Tik Tok.

Discriminazioni Nella foto di apertura (dalla Repubblica di domenica 7 marzo) vediamo la poetessa Amanda Gorman il giorno dell’insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca. Nei giorni scorsi un vigilante l’ha fermata per un controllo mentre stava entrando con le chiavi in casa sua: “Sei sospetta”. Cambiano i presidenti, ma c’è ancora tanta strada da fare.

Liberate  Sono tornate a casa le 279 ragazze rapite la settimana scorsa in Nigeria da Boko Haram. Tremendi i racconti della loro prigionia.

Cambio di passo Marta Cartabia, ministra della Giustizia nel governo Draghi, incontra i dirigenti del DAP e annuncia che verranno vaccinati il personale delle carceri e i detenuti e i dati saranno, man mano, resi noti online sul sito del Ministero. Una conferma dell’impegno su una realtà che Cartabia conosce bene da quando era alla Consulta. Diversi ritratti della ministra sui giornali, tra cui quello del Fatto del 5 marzo dove la giurista viene sempre chiamata ministro e dove leggiamo che si muove in continuità con Bonafede.Vedremo.

Buone notizie giustizia Il mancato rinnovo di un contratto a termine a una lavoratrice incinta “ben può integrare una discriminazione basata sul sesso”. Lo scrivono i giudici della sezione Lavoro della Cassazione, affrontando il caso di una ricercatrice precaria lasciata a casa, a differenza dei colleghi maschi nella stessa situazione, con contratti a termine. Ne ha dato notizia l’agenza Agi.it. Ora la Corte d’Appello di Roma, sulla base delle indicazioni della Suprema Corte, dovrà riesaminare il caso.

Buone notizie dal Parlamento Intervistata dal Fatto l’onorevole Maria Elena Spadoni del M5s annuncia l’entrata in vigore da questa settimana dell’impatto di genere nella valutazione da parte dell’Ufficio studi della Camera delle leggi parlamentari.

Le curiosità Argomento solo apparentemente futile quello dei capelli grigi delle donne. Se ne occupa su Domani la scrittrice Igiaba Scego. Nel suo intervento a tutta pagina dell’1 marzo spiega che per le donne rinunciare alla tinta è ancora un tabù. Ma fra i pochi vantaggi del lockdown registriamo su internet la nascita di una comunità grombe che unisce donne di tutto il mondo. In Italia su Fb c’è il gruppo Silversisters fondato da Ele Barante, dove le donne condividono dubbi ed esperienze.

Pentagono La parità è un miraggio, ma le soldatesse americane potranno assomigliare sempre meno ai loro colleghi maschi, se lo vorranno: i capelli, anche se ordinati in una treccia o in una coda, potranno spuntare dall’elmetto e anche alle ragazze in prima linea sarà permesso un filo di rossetto sia pure in colori tenui. Sembrano sciocchezze, ma per la prima volta i vertici dell’esercito Usa si fanno carico di una specificità di genere.

Linguaggi 1 Cento persone, a partire da Laura Boldrini hanno sottoscritto la lettera inviata dalla manager Maria Beatrice Giovanardi alla Treccani che nella versione online fra i sinonimi di donna mette pure espressioni come “buona donna” e da qui “cagna”, “zoccola” e altro, quando i sinonimi per definire un uomo sono ben più rispettosi. Per ora risposte negative, ma la Giovanardi è una donna molto tenace: in un anno è riuscita a convincere il prestigioso Oxford Dictionary ad eliminare i riferimenti sessisti alla parola woman.

Linguaggi 2 In un festival di Sanremo privo di pubblico e assai triste malgrado i tentativi di dargli un verso, hanno tenuto banco per due giorni le dichiarazioni della direttrice d’orchestra Beatrice Venezi che ha confermato di voler essere chiamata direttore. Grande confusione sui social, ma pure nei giornali che a un certo punto l’hanno definita “Maestro” per non sbagliare perché maestra fa troppo scuola elementare. Pure l’intervento pacificatore della Crusca con tre alternative: direttore, direttrice e direttora non ha placato le polemiche. E Venezi si è guadagnata interviste e foto sulle prime pagine di alcuni giornali. 

Argomenti Sul Giornale dell’1 marzo, Eleonora Barbieri firma due belle pagine sull’anno più nero degli adolescenti, i grandi dimenticati della pandemia, esposti sempre più ai social e alla solitudine. Se ne occupa, su Repubblica, scegliendo il versante della scuola, anche il sociologo Ilvo Diamanti: la generazione sospesa vorrebbe tornare fra i banchi, perché la vera scuola è quella dal vivo.

Purtroppo la pandemia non sembra voler finire, anzi, adesso colpisce molto di più anche ragazzi e bambini. Alley oop , il blog del Sole 24 ore dedicato alle donne, affronta il problema pure dal punto di vista organizzativo. Dati epidemiologici alla mano, ci annuncia che è venuta a mancare, dal 31 dicembre scorso la possibilità per i genitori di avere congedi straordinari per accudire a casa i figli, malati o in Dad. Sono stati promessi 200 milioni di euro per congedi, ma intanto corrono permessi e ferie.

Cisl, addio In questi giorni Anna Maria Furlan ha lasciato la segreteria del sindacato al suo braccio destro, Luigi Sbarra. Ne scrive in un’intera pagina  su Domani Rachele Gonnelli. Furlan arriva in tutta fretta nel 2014 a sostituire Raffaele Bonanni travolto dallo scandalo della sua pensione: “Ha dovuto sanare diverse ferite purulente – scrive Gonnelli- come spesso tocca alle donne, ha dovuto fare le grandi pulizie interne, ha dovuto ricucire i rapporti con la Cgil di Susanna Camusso”. Fino a che non sono maturate le condizioni per l’avvento di Sbarra. Una parabola tutta femminile, la donna che viene chiamata a conciliare e risanare, per poi lasciare e ritirarsi in silenzio.

Un po’ quello che succederà nel Pd, alla ricerca di una reggente che traghetti il partito al congresso per l’elezione di un nuovo segretario dopo le improvvise dimissioni di Nicola Zingaretti. Si fanno i nomi delle ex ministre Pinotti e Finocchiaro, dando per scontato che la donna designata dovrà rimettere insieme i cocci per poi andarsene. Non è una nostra previsione, ma la sintesi delle interviste ad esponenti (maschi) del partito. Che una donna possa diventare segretaria del Pd non li sfiora neppure.

 

 

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