Alla stilista Micol Fontana la ex Casa delle Donne al Buon Pastore | Giulia
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Alla stilista Micol Fontana la ex Casa delle Donne al Buon Pastore

La Fondazione della 98enne decana del Made in Italy
corrisponderà al Comune un canone annuo di 6.655 euro, per sei anni. Anche la libreria Bibli verrà qui.

Alla stilista Micol Fontana la ex Casa delle Donne al Buon Pastore
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13 Marzo 2012 - 22.01


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‘Roma, 12 marzo – Il Campidoglio ha ascoltato Micol Fontana, la stilista 98enne, che da tempo chiedeva una sede capiente per il suo cospicuo archivio storico di abiti e bozzetti. Oggi, senza alcuna conferenza stampa da parte dei protagonisti della vicenda, la decana del Made in Italy ringrazia direttamente in un comunicato il sindaco di Roma Gianni Alemanno e Lavinia Mennuni, delegata del Sindaco per le Pari Opportunita” e presidente della Commissione Patrimonio di Roma Capitale ””che con la delibera dell”assemblea capitolina dell” 8 marzo ha assegnato in affitto alla Fondazione che porta il suo nome, parte del complesso del Buon Pastore, in Via della Penitenza a Roma, dove aveva sede la Casa Internazionale delle Donne””. Negli stessi locali avranno sede anche la libreria Bibli, l”associazione Archivia e la Compagnia del The.

””Lavinia Mennuni – scrive ancora Micol Fontana – ha sottolineato nel presentare il progetto che in particolare la Fondazione Micol Fontana con il suo Archivio Storico dove sono conservati gli abiti indossati dalle grandi dive come Liz Taylor ed Ava Gardner e da molte regnanti europee, e” testimone della nascita del Made in Italy e che ha contribuito a rendere Roma famosa nel mondo””. Micol Fontana, 98 anni, ha voluto creare nel 1994 la Fondazione per diffondere e far conoscere ai giovani il suo lavoro e quello delle sue sorelle Zoe e Giovanna con attivita” didattiche, culturali e sociali, con questo nuova sede potra” ampliare ulteriormente i propri progetti. ””Assieme ai miei nipoti sono pronta ad affrontare questo nuovo impegno – ha aggiunto Micol – che dedico a tutti coloro che amano la moda, la creativita” italiana e si vogliono cimentare in questo bellissimo lavoro e alla mia citta”: Roma””.

La Fondazione Micol Fontana, con il suo archivio di abiti, accessori, bozzetti, immagini, giornali, e con il corso professionale trimestrale aperto a oltre cento allievi l”anno da tutto il mondo, aveva sede fino a poco tempo al secondo piano della salita di San Sebastianello. Al primo, deve un tempo era situato lo storico atelier, c”e” il flagship store di un noto marchio. Lo spazio pero” era limitato e la Fondazione non entrava piu” con i suoi corsi professionali che ospitano circa 100 allievi l”anno da tutto il mondo per 90 giorni ciascuno. L”archivio tornato ad aumentare dopo il successo della fiction tv, che ha permesso la restituzione di molti abiti da parte delle clienti dell”epoca”. Attualmente l”archivio e” costituito da oltre 200 abiti dal 1940 al 1990, una vasta raccolta di figurini, ricami ed accessori, biblioteca, emeroteca, foto. La Fondazione custodisce inoltre i modelli creati per Jacqueline Kennedy, Grace di Monaco, Soraya di Persia, le principesse di Casa Savoia, dive internazionali, tra cui Elizabeth Taylor, Audrey Hepburn, Ursula Andress, e Ava Gardner, per la quale furono creati abiti di scena per film, tra cui La contessa scalza, Il sole sorge ancora, La Bibbia. Il modello piu” prezioso e conosciuto e” il vestito da sposa creato nel 1949 per il matrimonio di Linda Christian, celebrato a Roma, con il famoso attore di Hollywood Tyrone Power: evento che all”epoca ebbe straordinaria risonanza mediatica e contribui” all”affermazione dello stile delle Sorelle Fontana, e quindi del Made in Italy, a livello mondiale. La Fondazione Micol Fontana corrispondera” al Comune di Roma un canone annuo di 6.655,35 euro. La concessione avra” durata sei anni.

Si potrebbero e dovrebbero fare alcune domande: la nuova destinazione della Casa internazionale della donna è la migliore tra quelle che erano in campo? Conosciamo Bibli ma la Compagnia del The? Nessuna protesta, nessuna riflessione in merito: tutto regolare dunque? Noi qualche dubbio lo solleviamo. ‘

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