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Lunedì 14 maggio al Teatro Quirino una ventina di attrici ed esponenti della società civile – fra cui
Ambra Angiolini, Anna Bonaiuto, Paola Concia, Marina Confalone,Lella Costa, Orsetta De’Rossi, Simonetta Gianfelici, Lucrezia Lante della Rovere, Paola Minaccioni,Agnese Nano, Carlotta Natoli, Daniela Piperno, Lucia Poli,Francesca Reggiani, Lunetta Savina, Paola Turci – leggeranno I Monologhi della Vagina di Eve Ensler. L”incasso della serata, curata da Franza Di Rosa, sarà devoluto al movimento Se Non Ora Quando?
Secondo l’ONU una donna su tre nel mondo ha subito abusi. Una risposta alla violenza contro le donne è stata data da I Monologhi della Vagina diciassette anni fa, frutto della penna irriverente della drammaturga newyorkese Eve Ensler.
Siamo nel 1998 quando Eve dirige i racconti ironici e tragici delle vagine di 200 donne di tutte le età, razze, professioni e classi sociali, andando in scena all”Hammerstein Ballroom di New York con I Monologhi.
La pièce, tradotta e messa in scena in più di 120 paesi, non è garbata e non si scusa per la sua irruenza, esorta anzi le donne a scuotersi e ad alzarsi per urlare che non vanno toccate e che la violenza deve finire.
Le ossessioni, le tragedie e le paure attraverso immagini del mondo in cui viviamo come gli abusi, gli omicidi domestici, le infibulazioni sono il motore scatenante dei Monologhi. I diritti delle donne vengono a galla nella loro forma più cruda e tangibile, dalla voce di chi conosce bene la violenza femminile come Eve, la quale subì abusi durante l’adolescenza e per questo, essendo troppo coinvolta per affidarlo a un’attrice, interpretò lei stessa per la prima volta I Monologhi in un teatrino off-off Broadway.
Umorismo e resistenza si fondono insieme, trasformando il dolore in sorriso, con l’obiettivo di formare una nuova società possibile dove agli uomini viene richiesto di rispettare, conoscere e ascoltare per costruire un futuro senza abusi e che non costringa le donne ad arretrare ogni qualvolta avanzino.
I Monologhi della Vagina ritornano prepotentemente a Roma il 14 maggio, perché anche se con voce più autorevole e forte le donne sono ancora oggetto di soprusi e violenze.
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