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La Cassazione: bullismo punito come violenza di gruppo

Atti di questo tipo che coinvolgono la corporeità della vittima, anche se non hanno fini sessuali ma solo di umiliazioni, vanno considerati alla stregua di una violenza.

La Cassazione: bullismo punito come violenza di gruppo
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9 Novembre 2012 - 23.56


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‘La Cassazione conferma la linea dura del tribunale di Palermo sugli atti di bullismo, e sottolinea che anche se la finalità non è sessaule, essi possono in determinate circostanze essere puniti come “violenza di gruppo” (articolo 609 octies del codice penale).

Così un ragazzo di 25 anni C.S è stato condannato in via definitiva a 5 anni di carcere, con le attenuanti concesse, perché mise un bastoncino di legno preso da terra nell”ano di un ragazzo minorenne, mentre quest”ultimo veniva tenuto fermo da un altro ragazzo. I difensori dell”aggressore avevano sottolineato che il gesto “non aveva alcuna connotazione sessuale” ma era un atto di “bullismo” di rilevanza “minimale”.

Di parere opposto la corte, secondo cui “nel concetto di atti sessuali deve essere ricondotto ogni atto comunque coinvolgente la corporeità sessuale della persona offesa, e posto in essere con la coscienza e volontà di compiere un atto invasivo e lesivo della libertà sessuale della persona non consenziente, sicché resta non rilevante, ai fini del perfezionamento del reato, l”eventuale fine ulteriore, sia esso di concupiscenza, ludico o d”umiliazione, propostosi dal soggetto agente”.

Rispetto all”entità della pena, la Cassazione la giudica “adeguata” vista anche la concessione delle attenuanti, considerato che la vittima era di diversi anni più giovane dell”aggressore e minorenne. E descrivendo quell”atto come “pericolosissimo atto di bullismo e tragico esempio di anticipazione di attività delinquenziale sin dalla giovane età”.

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