Liliana Barchiesi, milanese, giornalista, fotografa, è come molte di noi, che, da brave ex ragazze del ’68, abbiamo intrecciato militanza e soggettività. Ma in più lei ha costruito passo passo l’archivio per immagini di questo cammino. Un patrimonio di testimonianze e di interpretazioni che non ha pari.
Con sensibilità, rispetto e anche quando serve con divertita ironia. La casalinga anni Settanta e lì accanto le bimbe coi loro giocattoli “femminili” utili ad allevare future casalinghe… E poi le manifestazioni per il diritto all’aborto legale e sicuro, le proteste scanzonate, le sedute di autocoscienza, i cortei e tanti espressivi primi piani “che parlano”.
Liliana negli anni ha partecipato a tante mostre. L’ultima e splendida, alla Galleria Morone di Milano e curata da Cristina Casero, docente di Teorie e tecniche della fotografia all’Università di Parma, è una specie di riassunto generazionale che mette assieme foto, videointerviste, oggetti d’arte di un percorso collettivo: “Gesti di rivolta – arte, fotografia e femminismo a Milano – anni 70” .
Contemporanemente ha pubblicato un libro ch’è più d’un catalogo, presso Postcart (un editore sofisticato specializzato in immagini): “Donne è Bello“, con testi di Lea Melandri e Giovanna Calvenzi. Che peraltro sono presenti anche in mostra con registrazioni d’epoca, assieme a Liliana, ad Assunta Sarlo, ad altre amiche e compagne “più grandi” e che nel frattempo ci hanno lasciate…