Sindacati: Rai miope. Il problema dei diritti esploderà | Giulia
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Sindacati: Rai miope. Il problema dei diritti esploderà

Una annunciatrice rischia il licenziamento: sta per diventare mamma, ma è precaria. Il comunicato congiunto dei sindacati: clausole contrattuali per limitare i diritti.

Sindacati: Rai miope. Il problema dei diritti esploderà
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17 Maggio 2012 - 01.16


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“Apprendiamo dalle dichiarazioni rilasciate al quotidiano La Repubblica che, ancora una volta, la Rai dispone azioni contro la maternità e poi viene fraintesa nei suoi comportamenti. A nostro avviso è grave che ad emergere ancora una volta è il pessimo utilizzo che la Rai fa delle tipologie contrattuali e ancora una volta è una donna in attesa di un figlio a pagare il prezzo di clausole che limitano i diritti dei lavoratori.” Così una nota di Slc Cgil, Snater, Fistel Cisl.

“Qualche mese fa, il Direttore Generale Lorenza Lei, si era impegnato a cancellare la clausola sulla maternità: già allora dicemmo che il problema vero era l’utilizzo di contratti di lavoro impropri e precari. Oggi la confusione della Rai riemerge ancora più prepotentemente, vista anche la risposta della dirigenza al giornale.”

“Ricordiamo all’azienda e ai suoi dirigenti che la professione di annunciatrice è inserita all’interno del Contratto di Lavoro dei dipendenti: operai, impiegati e quadri della Rai – proseguono i sinacati. Un’annunciatrice deve essere tutelata dunque dal contratto collettivo di lavoro che prevede almeno l’inquadramento al livello retributivo 5 e dopo 18 mesi al livello retributivo 3.

Se la Rai utilizzasse correttamente i criteri di assunzione la collega avrebbe diritto all’indennità di maternità obbligatoria, facoltativa, oltre alle ore di allattamento, alla malattia, alla malattia bambino, alle ferie, ai permessi etc.”

“È da luglio 2011 che stiamo provando, inascoltati dall’azienda, a definire con chiarezza le modalità con cui si deve assumere in Rai e le modalità con cui far emergere tanti casi simili a questo. Le redazioni sono piene di lavoratori con contratti autonomi che in realtà svolgono lavoro subordinato: i media dovrebbero porre maggiore attenzione al tema.”

“Purtroppo l’azienda è miope e non si rende conto che prima o poi il problema della precarietà e dei diritti esploderà e sarà, in quel modo, difficilmente gestibile – conclude la nota. Alla collega, viste le condizioni in cui si trova, oltre alla solidarietà, le proponiamo la nostra assistenza sindacale e legale.”

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