Una collaborazione con l’Università di Cagliari alla stesura di linee guida sul linguaggio delle pubbliche amministrazioni. Un premio giornalistico da assegnare a una giovane collega che col suo lavoro si sia distinta sulle tematiche di genere. Uno spettacolo pensato per far cadere stereotipi e diseguaglianze.
Sono i progetti che GiULiA Sardegna intende portare avanti nei prossimi mesi. L’occasione per presentarli è arrivata sabato a Cagliari durante “100 donne contro gli stereotipi per la scienza”, incontro formativo che GiULiA ha organizzato insieme all’Ordine dei giornalisti come evento speciale inserito nel X Festival della scienza, dedicato a Marie Curie nei 150 anni dalla nascita.
Un evento atteso perché dopo le tappe a Genova e Milano, è stata presentata anche in Sardegna “100 esperte.it”, la banca dati con il nome e il profilo di oltre cento scienziate nelle discipline Stem (acronimo che sta per Science, Technology, Engineering and Mathematics), ideata e promossa dall’Osservatorio di Pavia e da GiULiA, in collaborazione con la Fondazione Bracco e la partecipazione tecnica del Centro Genders dell’Università di Milano. Insieme alla banca dati pensata perché i media possano agevolemente contattare anche le scienziate per le loro interviste, le sue ideatrici Luisella Seveso e Giovanna Pezzuoli di GiULiA hanno anche presentato il libro “Cento donne contro gli stereotipi per la scienza”.
Durante la serata Elisabetta Gola, presidente del corso di laurea in Scienze della Comunicazione nell’ateneo cagliaritano, oltre che componente di GiULiA, ha parlato del progetto di una guida volta a semplificare il linguaggio per le pubbliche amministrazioni sarde. Una parte del lavoro sarà dedicata al linguaggio di genere, e sarà GiULiA Sardegna a occuparsene. Ancora: per sensibilizzare le nuove generazioni sulle tematiche riguardanti le disparità sarà anche istitutio un Premio giornalistico, mentre si è già al lavoro su uno spettacolo itinerante.
Azioni di cui c’è più che mai bisogno visto che diseguaglienze tra donne e uomini e stereotipi sono duri morire. La riprova è arrivata anche da uno studio realizzato da GiULiA Sardegna, in collaborazione con le università di Cagliari e Sassari, sulla presenza femminile nel corpo docente dei due atenei. Nei dati illustrati dalla coordinatrice Susi Ronchi, è emerso che a Cagliari su un totale di 945 professori, appena il 40 per cento sono donne, mentre a Sassari, dove i docenti sono 593, la percentuale si abbassa ulteriormente, arrivando al 35,4 per cento. Numeri che si fanno ancora più piccoli quando ci si sposta nell’ambito scientifico, con una presenza di donne nel corpo docente del 36,25 per cento nell’Università di Cagliari, e del 32,45 per cento in quello sassarese.