In occasione dell’International Women’s Day Avon, leader nel canale della vendita diretta di prodotti cosmetici, svela i risultati di una nuova ricerca in cui le donne riferiscono di dover ancora affrontare stereotipi rispetto agli uomini e di essere viste come “troppo emotive” (44%), “prepotenti” (33%), “deboli” (28%) e “cercare di essere mascoline” (28%).
La ricerca, che ha coinvolto oltre 8mila donne in otto paesi, tra cui l’Italia, l’Inghilterra e la Russia, ha rilevato che quasi la metà delle donne (45%) intervistate ritiene che ci sia meno spazio per fallire nel mondo degli affari rispetto agli uomini.
Per oltre un terzo (38%) delle donne, uno dei maggiori ostacoli per l’avvio di un’attività in proprio è la paura del fallimento, seguita dalla mancanza di fiducia (34%). Inoltre, due su cinque (42%) ritengono che, come donna, è più probabile che la propria fiducia venga messa a dura prova dal fallimento sul posto di lavoro.
FALLISCI ANCORA, FALLISCI MEGLIO.
Nonostante la paura del fallimento e la fiducia in se stesse che influiscono sulla decisione delle donne di avviare un’attività in proprio, la ricerca rivela che più di due terzi (67%) delle donne credono che il fallimento sia una parte cruciale del successo e quasi tre quinti (59%) concordano sul fatto che il fallimento umanizza i leader, rendendoli più facilmente riconoscibili. Per le donne che hanno già un’attività in proprio, l’area principale che sentono di aver fallito è il raggiungimento del giusto equilibrio tra lavoro e vita personale (42%).
Inoltre, è emerso che i 30 anni rappresentano l’età media in cui le donne sentono di aver raggiunto il loro apice. Eppure, nonostante ciò, quasi la metà delle donne (46%) intervistate non sente ancora di aver raggiunto questo punto della propria carriera.
I TERMINI DI GENERE NEL BUSINESS.
È interessante notare come ci sono visioni opposte nei confronti di alcuni termini di genere legati al business come “boss babe” e “She-EO”. Nel Regno Unito, più di un quarto (26%) delle donne si sente trattato con sufficienza da questo linguaggio, analogamente quasi due quinti (39%) delle donne italiane ritengono che questi termini non siano necessari. Tuttavia, nelle Filippine, più della metà (52%) afferma di sentirsi ispirata da questi termini e più di un terzo (34%) delle intervistate polacche afferma di sentirsi rappresentato da essi. Ciò dimostra l’importanza delle sfumature linguistiche e culturali quando si tratta di autorizzare le donne di tutto il mondo a diventare il capo di se stesse, garantendo il rispetto di atteggiamenti e valori diversi.