'Youtube, video offensivo. Ragazza fa condannare l''autore' | Giulia
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'Youtube, video offensivo. Ragazza fa condannare l''autore'

'L''ex amico l''aveva definita "prostituta" e aveva postato il film sul cliccatissimo motore. Il tribunale di Venezia l''ha condannato a pagare 10mila euro di risarcimento'

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27 Dicembre 2012 - 09.52


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‘Venezia, 26 dic – Una giovane veneziana, insultata su un video postato su Youtube nel quale un ex amico la definiva “una prostituta”, è riuscita a trascinare in Tribunale il suo diffamatore, ottenendone la condanna. Il responsabile, un 21enne di Noale (Venezia), dovrà ora pagare 10mila euro per rifondere il danno provocato alla ragazza, più 750 euro di multa e 1.800 di spese legali.

Le maglie larghe dei controlli sui contenuti che ciascuno può mettere nella rete avevano fatto pensare al giovane che avrebbe potuto farla franca, nonostante l”offesa verso la (ex) amica fosse di quelle pesanti. Per di più, all”epoca dei fatti – settembre 2009 – quest”ultima era minorenne. Quando il tam-tam della rete, grazie ai social network e agli amici che avevano visto il video, è arrivato alle sue orecchie, la giovane non ci ha pensato un istante e si è rivolta ad un avvocato, sporgendo subito dopo querela contro il presunto autore del video. A portare sulle tracce del responsabile sono stati alcuni elementi ritenuti dal giudice incontrovertibili, come il nickname utilizzato e il fatto che questi avesse in più occasioni ammesso di essere l”autore della bravata.

Pare che a muovere le cattive intenzioni del 21enne fosse stata la gelosia, forse dopo un”avance non corrisposta dall”amica o un litigio per fatti di poco conto. In ogni caso, il ragazzo ha girato un video “per mandare a quel paese” alcune persone, che poi ha postato sul cliccatissimo canale Youtube. E qui ha aggiunto la frase cattiva all”indirizzo della minorenne, chiamandola con l”appellativo riservato “al mestiere più antico del mondo”. Portato alla sbarra, il giovane è stato giudicato in contumacia dalla giudice del tribunale civile di Venezia, Irene Casol, e condannato a pagare 10mila euro di risarcimento alla vittima della diffamazione.

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